Un film, per chi malato di mente come me, lo sa apprezzare...davvero impegnativo e logorante...Insomma, diciamocela tutta...uno sano di mente, appena passati i primi 10 minuti, spegnerebbe tutto senza nemmeno pensarci 2 volte...l'inizio è di una pesantezza infinita (non che proseguendo migliori) zero dialoghi, e verde, tantissimo verde!
Mentre io, pazza furiosa come sono, ho deciso di farmi davvero del male...iniziandolo a guardare all'una di notte l'altra sera e finendolo di guardare ieri sera (fidatevi un break è d'obbligo)...insomma...mi ha lasciata davvero molto turbata...ma non come Velvet Goldmine...o qualche altro film "strano" o sul genere....ma mi ha fatto sentire vuota, inerme...senza più possedere la facoltà, per qualche istante, di capire se esistano ancora dei valori o qualcosa del genere...insomma mi ha un pò stregata...le vite dei cantanti, drogati e ormai morti magari, mi affascinano davvero molto...ma questo mi ha lasciata davvero basita....insomma mi sarei sparata anche io in testa!
Come sempre appena prima di guardare un film del genere, o anche dopo, mi documento su tuuuuuuutto quello che si può imparare da internet sul "personaggio", la cosa mi piace da impazzire...è come se vivessi le vite degli altri...
In questo caso, ho riletto la lettera che Kurt aveva scritto alla Love prima di morire....la cosa che mi spaventa di più...è, che io lo capisca...in ogni singola parola, io capisco cosa lui vuole dire e cosa prova, soprattutto nell'ammettere quanto la sua vita ormai debba giungere al termine. Macabra eh come cosa?!
Trama - LAST DAY
Blake la copia addolorata di Kurt Cobain, che si consuma e consuma gli ultimi giorni della sua vita. La cronaca lirica e monotona della sua solitudine esistenziale interrotta da un venditore di Pagine Gialle che gli pone quesiti inserzionistici, da un detective che rivela storie e aneddoti dimenticando il soggetto investigato e dalla madre di Blake che lo supplica di andare via con lei. Intorno alla casa, che lo contiene insieme alla sua musica, respira la natura, scorre l'acqua in cui Blake monda i peccati e fa scivolare il dolore. Circondato da giovani coinquilini indifferenti, Blake compone il suo requiem e si congeda dal suo corpo.
Michael Pitt (che nella vita reale è anche leader della band Pagoda) è molto bravo a interpretare questo ruolo da disagiato...(il che mi ricorda il mio amico pane, che alla festa dei Figli del disagio lo impersonificava magnificamente!)...non avrei mai pensato che Kurt, si fosse ridotto così...insomma, si negli ultimi concerti che si trovano su You Tube aveva l'occhietto davvero triste, però non immaginavo potesse annullarsi tanto....davvero, sono rimasta sconvolta da tutto ciò...non so spiegarvi perchè in modo più logico o chiaro...so solo che per vedere questo film, dovete sentirvi pronti si affrontarlo con il giusto spirito....
Forse anche voi potete provare a capirlo...
Lettera in lingua italiana: A Boddah |
Vi parlo dal punto di vista di un sempliciotto un po' vissuto che preferirebbe essere uno snervante bimbo lamentoso. Questa lettera dovrebbe essere abbastanza semplice da capire. Tutti gli avvertimenti della scuola base del punk-rock che mi sono stati dati nel corso degli anni, dai miei esordi, intendo dire, l'etica dell'indipendenza e di abbracciare la vostra comunità si sono rivelati esatti. Io non provo più emozioni nell'ascoltare musica e nemmeno nel crearla nel leggere e nello scrivere da troppi anni ormai. Questo mi fa sentire terribilmente colpevole. Per esempio quando siamo nel backstage e le luci si spengono e sento il maniacale urlo della folla cominciare, non ha nessun effetto su di me, non è come era per Freddie Mercury, a lui la folla lo inebriava, ne ritraeva energia e io l'ho sempre invidiato per questo, ma per me non è così. Il fatto è che io non posso imbrogliarvi, nessuno di voi. Semplicemente non sarebbe giusto nei vostri confronti né nei miei. Il peggior crimine che mi possa venire in mente è quello di fingere e far credere che io mi stia divertendo al 100%. A volte mi sento come se dovessi timbrare il cartellino ogni volta che salgo sul palco. Ho provato tutto quello che è in mio potere per apprezzare questo. Ho apprezzato il fatto che io e gli altri abbiamo colpito e intrattenuto tutta questa gente. Ma devo essere uno di quei narcisisti che apprezzano le cose solo quando non ci sono più. Io sono troppo sensibile. Ho bisogno di essere un po' stordito per ritrovare l'entusiasmo che avevo da bambino. Durante gli ultimi tre nostri tour sono riuscito ad apprezzare molto di più le persone che conoscevo personalmente e i fans della nostra musica, ma ancora non riesco a superare la frustrazione, il senso di colpa e l'empatia che ho per tutti. C'è del buono in ognuno di noi e penso che io amo troppo la gente, così tanto che mi sento troppo fottutamente triste. Il piccolo triste, sensibile...! Perché non ti diverti e basta? Non lo so! Ho una moglie divina che trasuda ambizione e empatia e una figlia che mi ricorda troppo di quando ero come lei, pieno di amore e gioia. Bacia tutte le persone che incontra perché tutti sono buoni e nessuno può farle del male. E questo mi terrorizza a tal punto che perdo le mie funzioni vitali. Non posso sopportare l'idea che Frances diventi una miserabile, autodistruttiva rocker come me. Mi è andata bene, molto bene durante questi anni, e ne sono grato, ma è dall'età di sette anni che sono avverso al genere umano. Solo perché a tutti sembra così facile tirare avanti ed essere empatici. Penso sia solo perché io amo troppo e mi rammarico troppo per la gente. Grazie a tutti voi dal fondo del mio bruciante, nauseato stomaco per le vostre lettere e il supporto che mi avete dato negli anni passati. Io sono troppo un bambino incostante, lunatico! E non ho più nessuna emozione, e ricordate, è meglio bruciare in fretta che spegnersi lentamente. Pace, Amore, Empatia. Kurt Cobain Frances e Courtney, io sarò al vostro altare. Ti prego Courtney continua così, per Frances. Per la sua vita, che sarà molto più felice senza di me. Vi amo. Vi amo! Kurt |