09 giugno 2011

Ah bèh...e se Ken molla Barbie...

C’è di nuovo aria di crisi tra Barbie e Ken. Stavolta il surfista Blaine non c’entra. È Greenpeace che li ha fatti litigare, rivelando a Ken, che Barbie nasconde qualche scheletro nell’armadio (oltre a un favoloso guardaroba) e lui sembra non averla presa bene. La Mattel infatti userebbe carta ricavata dalle foreste pluviali per produrre i packaging di Barbie, mettendo così in pericoli specie come l’orangotango e la tigre della Sumatra.
Ieri 7 giugno alcuni attivisti vestiti da Ken si sono arrampicati sulla sede di Los Angeles della Mattel per appendere un cartellone in cui Ken annuncia: “Barbie, è finita. Non esco con ragazze che partecipano alla deforestazione”. La campagna di Greenpeace contro Barbie e Mattel coinvolge anche Facebook e YouTube. Sulla pagina Facebook di Amnesty International potete trovare tutti i dettagli della campagna con l’Angry Ken, che ci invita a mettere UnLike a Barbie. Su YouTube poi possiamo vedere il drammatico (ed esilarante) video in cui a Ken viene rivelato come Barbie sia una spietata serial killer. Produrre carta usando quegli alberi costa meno, ma gli effetti possono essere devastanti
Non è ovviamente la prima volta che Greenpeace attacca direttamente una multinazionale, ma questa campagna è davvero geniale per la grande abilità con la quale è stata progettata, soprattutto in termini di viralità! Non credete?




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